La tecnica

Il linguaggio dell'ipnosi

L’ipnosi permette di ristabilire una relazione positiva fra il soggetto-paziente e il suo corpo.

Se è vero che le immagini esprimono il carattere e la forma dei nostri pensieri, è altrettanto vero che stimolare il nostro cervello alla creazione di immagini mentali diventa un modo per favorire un miglioramento della nostra salute.

È in quest’ottica che si muove l’ipnosi clinica – asse centrale della metodologia HYPNUS – e cioè, creare immagini mentali capaci di generare una forza emozionale nuova. Detto altrimenti, come ci insegna il recente filone di ricerca della PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), l’ipnosi si configura come un linguaggio comunicativo fra psiche e sistemi biologici.

In questo senso, le immagini mentali evocate con l’ipnosi si incontrano con le immagini reali del nostro corpo (evocate con l’ecografia). Il risultato è una sorta di realtà aumentata dalla quale il paziente trae notevoli benefici ed effetti terapeutici.

Un approccio umanistico

Relazione, immagine e trasformazione. Sono questi i tre pilastri sui quali si edifica l’approccio del metodo HYPNUS

Certo, a guidare ogni processo di sperimentazione medica è, anzitutto, l’etica e il rigore scientifico, ma oltre a questa importante premessa deontologica, il valore aggiunto del metodo HYPNUS riguarda la sua dimensione relazionale (medico-paziente/paziente-malattia).

L’ipnosi, in questi termini, diventa un meccanismo neuro-fisiologico che introduce un nuovo concetto di medicina, ovvero la correlazione bidirezionale fra psiche e corpo, un binomio che si esprime soprattutto mediante il linguaggio multi-esperienziale dell’immagine.

Il medico diventa così un alleato del paziente, colui che prepara e media un rapporto fra il paziente stesso e la sua malattia.

Si realizza così un imprevedibile umanesimo della medicina, dove il soggetto curante diventa un facilitatore di fiducia e di motivazioni, e il soggetto curato riconquista il senso delle proprie potenzialità e capacità.

L’ipnosi non sostituisce le normali terapie farmacologiche ma ne dilata e ne umanizza gli orizzonti.

L'incontro con la malattia

Il soggetto-paziente nel protagonista della gestione della sua malattia.

L’aspetto innovativo del progetto HYPNUS non è solo tecnico e metodologico (rapporto fra immagine mentale, evocata dall’ipnosi, e immagine reale, veicolata dall’ecografo), ma è anche psicologico e di approccio.

Potremmo parlare al riguardo di una vera e propria autodeterminazione del paziente, il quale, condivide con il medico un percorso di relazione che lo porta ad essere il soggetto protagonista del suo processo di cura.

La gestione della malattia, dunque, non viene più delegata al medico o alle indagini diagnostiche, bensì alla volontà e al coordinamento psico-fisico del paziente stesso.

Attraverso l’ipnosi è lui, infatti, il vero dominus del processo di cura, stabilendo un dialogo con il proprio intruso (la malattia) con effetti reali sull’organismo, su tutti la sensibilità al dolore e la gestione delle alterazioni emotive.

Il suono dell'ipnosi

L’ipnosi sfrutta il concetto di neuroplasticità cioè la capacità del cervello di modificarsi attraverso stimolazioni emotive come le parole, la musica e le immagini, con ripercussioni corporee e comportamentali.

Ecco perché i suoni delle parole che utilizziamo, unitamente ai suoni della musica che componiamo, si incontrano in un’armonia capace di trasformare questi suoni in immagini di emozioni con la loro forte carica trasformativa.

Tutte le musiche che utilizziamo durante i setting di ipnosi sono composte dal Maestro Felice Cassinelli e dal Dott. Danilo Sirigu.

Le composizioni sono realizzate con strumenti che utilizzano un’intonazione del “LA” corista con frequenza di 432 Hz.